Si è conclusa l’edizione 2025 della gara endurance più celebre al mondo: la 24 Ore di Le Mans. La 93ª edizione, disputata il 14 e 15 giugno 2025 sul leggendario tracciato di 13,6 km del Circuit de la Sarthe, ha regalato emozioni, colpi di scena e imprese memorabili in tutte le classi.
Le vetture in gara erano suddivise in tre classi principali: Hypercar, LMP2 e LMGT3, ognuna con specifici regolamenti tecnici e sportivi. Queste categorie rappresentano filosofie costruttive differenti, ma condividono un obiettivo comune: arrivare in fondo, più velocemente e più efficacemente possibile, dopo 24 ore consecutive di gara.
L’accesso alla 24 Ore di Le Mans, oltre a essere garantito alle squadre iscritte al FIA World Endurance Championship (WEC), è riservato su invito ai migliori team vincitori dei campionati European Le Mans Series (ELMS), delle categorie LMP2 e LMGT3 dell’Asian Le Mans Series (ALMS) e della Bronze Cup del campionato combinato Endurance e Sprint del GT World Challenge Europe (GTWCE).
La gara è scattata sabato pomeriggio alle 16:00, in condizioni asciutte ma con cielo coperto. Sorprendentemente, la corsa si è svolta in modo molto lineare, con una sola Safety Car intorno alle 3:00 del mattino, un evento raro per Le Mans che ha premiato le strategie più costanti e le vetture più affidabili.
Hypercar: Ferrari firma una tripletta da leggenda
La classe Hypercar, dove si sfidano i grandi costruttori come Ferrari, Toyota, Porsche, Peugeot, Cadillac, Alpine e BMW, ha visto un dominio italiano. La vittoria assoluta, dopo 387 giri, è andata alla Ferrari 499P #83 di AF Corse, pilotata da Robert Kubica, Yifei Ye e Phil Hanson.
Per Ferrari è la terza vittoria consecutiva a Le Mans, ottenuta con tre equipaggi diversi in tre edizioni: una testimonianza di eccellenza e continuità tecnica.
LMP2: lotta serrata fino all’ultimo giro
La categoria LMP2, riservata a team privati con prototipi Oreca-Gibson, ha vissuto momenti intensi fino alla fine. La vittoria è andata alla #43 di Inter Europol Competition (Yelloly, Dillmann, Śmiechowski), grazie a un sorpasso decisivo a 16 minuti dal termine, dopo aver recuperato da una penalità. Sul podio assoluto anche la VDS Panis Racing, mentre la AO by TF #199, vincitrice della categoria PRO AM, ha chiuso al terzo posto.
Proprio nella categoria LMP2 PRO AM brilla il nostro portabandiera Q8Oils: Giorgio Roda, affiancato da Bent Viscaal e René Binder, al volante della #11 di Proton Competition. Il trio, che solitamente gareggia nell’European Le Mans Series, ha saputo farsi valere in una delle edizioni più combattute di sempre e può andare fiero della propria prestazione nella classe LMP2.
Di fronte a 332.000 spettatori, i tre piloti hanno dato vita a una prestazione straordinaria: gara impeccabile, ritmo costante e una gestione perfetta di ogni fase della corsa. Sempre all’interno della top 10, hanno tagliato il traguardo in sesta posizione assoluta nella LMP2 e, soprattutto, terzi nella classe PRO AM, conquistando così un podio prestigioso e meritato.
Un risultato di prestigio assoluto per Giorgio Roda e per Q8Oils nella gara più importante dello mondo endurance, simbolo di una passione autentica. Un’emozione condivisa che conferma la presenza viva e ambiziosa di Q8Oils nel cuore del motorsport internazionale.


The LMGT3 class
LMGT3 è la nuova classe gran turismo, introdotta nel 2024 per sostituire le vecchie GTE. Le vetture sono derivate da modelli stradali GT3 omologati FIA, ma adattati per l’endurance secondo i regolamenti ACO.
Qui gareggiano auto come Ferrari 296 GT3, Porsche 911 GT3 R, Aston Martin Vantage, Lamborghini Huracán, BMW M4 GT3, McLaren 720S GT3, Lexus RC F GT3 e molte altre. Ogni equipaggio deve essere composto in parte da piloti non professionisti (Bronze o Silver), rendendo la categoria estremamente variegata e imprevedibile.
A difendere i colori Q8Oils in LMGT3 c’era Sébastien Baud, a bordo della McLaren #59 di United Autosports, insieme a Grégoire Saucy e James Cottingham.
Dopo essere partiti dall’11ª posizione, con un ritmo ben sostenuto, tutto sembrava allinearsi per un arrivo nella top 5. Ma, come spesso accade, il destino aveva altri piani.
All’inizio della gara, hanno ricevuto una piccola penalità di tempo a causa di un errore strategico da parte del team di ingegneria. Nonostante la perdita di secondi preziosi, il distacco è stato recuperato durante la notte grazie a una guida costante da parte di tutto l’equipaggio. Così, al mattino, tutto era di nuovo sotto controllo.
Tuttavia, intorno a mezzogiorno, durante uno degli stint più lunghi di Sébastien, sono iniziati i problemi. Il cambio ha cominciato a dare segni di cedimento e Sébastien non riusciva più a inserire la prima e la seconda marcia. Con un tracciato già difficile, il team ha deciso di rientrare ai box per un’ispezione completa, che è costata cinque o sei giri. Dopo la sosta, l’auto è tornata in pista.
Ma appena due ore dopo, un altro colpo di scena: un guasto elettronico ha fermato completamente la vettura.
Il team aveva completato 23 estenuanti ore di gara, con solo un’ora rimasta sul cronometro. E sebbene questo capitolo si sia concluso con frustrazione, la storia è tutt’altro che finita.
